Una volta letto, nel mio caso divorato, “Io che amo solo te” di Luca Bianchini non si può non concludere il cerchio con “La cena di Natale“, stessi personaggi, stessa ambientazione…o quasi.
Ci ritroviamo in una fredda e straordinariamente nevosa Polignano, con tutta la gamma di personaggi che hanno condito il primo capitolo della saga.
Dopo il ballo appassionato tra Ninella e don Mimì al matrimonio dei figli, il loro rapporto si è complicato…il mar Rosso si è aperto ed è inarrestabile! Quei sentimenti che fino ad allora lambivano la superficie…ora sono esplosi a galla! Ma Ninella non ha fatto i conti con i sensi di colpa del suo amato nei confronti della moglie, e quel regalo che a don Mimì sembrava nulla a Matilde rappresenta un gesto d’amore eterno, un anello con smeraldo! Così, la fist lady, con l’intento di mostrare a tutti quanto il suo Mimì la ami, decide di organizzare il cenone della vigilia…tutti si chiedono il perchè, dato che simile usanza esiste solo a Bari.
Da qui le scene comiche e surreali si incalzano. Troviamo una Chiara intenta ai primi sintomi di una gravidanza arrivata troppo presto e ad un test che non ha il coraggio di controllare. Damiano, che riceve da Alessia, la sua ex ed amante, la bella notizia che sta per diventare papà, con il conseguente dramma. Nancy vuole perdere la verginità con Tony a tutti i costi. Zia Dora e zio Modesto, sempre presenti, con tanto di regali reciclati, Orlando che, deluso dall’Innominato/Antonino, s’innamora di Enzo, il quale lascia la sua fidanzata per lui. E un cenone che promette di fare faville…
Insomma da leggere!!!
TRAMA
È la vigilia di Natale e sono tutti più romantici, più buoni, ma anche un po’ più isterici. Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve che stravolge la vita del paese, dividendolo tra chi ha le gomme termiche e chi no. La più sconvolta è Matilde, che riceve quella mattina un anello con smeraldo da don Mimì, suo marito, “colpevole” di averla troppo trascurata negli ultimi tempi. Lei si esalta a tal punto da improvvisare un cenone per quella stessa sera nella loro grande casa, soprannominata il “Petruzzelli”, in cui troneggia un albero di Natale alto quattro metri e risplendono le luminarie sul tetto. L’obiettivo di Matilde è sfidare davanti a tutti Ninella, la consuocera, il grande amore di gioventù di suo marito. E Ninella, che a cinquant’anni è ancora una guerriera, accetta la sfida. Sbaglia però a farsi la tinta “biondo Kidman”, che la renderà meno sicura, ma non per questo meno bella. Quella sera, alla stessa tavola imbandita si siederanno, tra gli altri: una diciassettenne ossessionata dalla verginità (Nancy); una zia con tendenze leghiste (Dora); una coppia (Chiara e Damiano) in cui il marito forse ha messo incinte due donne, e un ragazzo gay (Orlando) che ha dovuto scrivere a mano su pergamena undici menu, in cui spicca il “supplì alla cozza tarantina” preparato con il Bimby. Tra cocktail di gamberi, regali riciclati, frecciate e risate, ne succederanno di tutti i colori. Ma ai due consuoceri, Ninella e don Mimì, importerà solo essere seduti uno accanto all’altra. Chi si è divertito con Io che amo solo te e vuole sapere che fine hanno fatto i suoi indimenticabili protagonisti, li ritroverà qui con le loro nuove avventure. Chi non li conosce ancora, avrà modo di scoprirli a questa Cena di Natale dove saranno più in forma che mai.
Io li ho amati entrambi, anche se secondo me ha risolto una situazione scottante in maniera troppo spiccia 😉
E anche il film non è male.
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È verissimo. Per quanto riguarda i film, il primo mi è piaciuto tantissimo ma il secondo mi è sembrato molto lontano dal libro.
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