Premetto che adoro lo stile di scrittura di Luca Bianchini, ho letto “Io che amo solo te” prima dell’uscita del film, quindi ho avuto il privilegio, passatemi il termine, di immaginare a modo mio i personaggi e non identificarli con gli attori del film stesso…anche se poi penso che la scelta non poteva essere più azzeccata.
Oltre la trama, che lascio in seguito,sono i personaggi che in questo romanzo fanno davvero la differenza:
Ninella, una donna forte e bella, che dalla vita ha avuto più dolori che gioie, che, nella sua corazza di ferro, non ha avuto nemmeno il coraggio di lasciarsi andare all’ amore per le sue figlie, frutto di un amore di ripiego. Una donna legata al passato, a don Mimì nello specifico, un passato che le è rimasto addosso, fino a che il destino non ha deciso di farsi avanti con prepotenza, portando Chiara, la sua primogenita, a sposare il figlio del suo unico grande amore.
Don Mimì, uomo d’altri tempi, capace di piangere davanti a “I ponti di Madison County”, padre padrone, ma internamente ancora pedutamente innamorato della sua Ninella, di un amore divenuto platonico fatto di sguardo la domenica mattina, durante la messa.
Chiara e Nancy, figlie di Ninella, risvolto della stessa medaglia, la prima con la sua insicurezza e coinvolta in un amore che non sente suo. Nancy, frizzante, entusiasta come solo una diciasettenne può essere.
Damiano e Orlando, figli di don Mimì e Matilde. Damiano, il promesso sposo, eterno bambino e traditore seriale, imparerà mai ad amare Chiara? Orlando, omosessuale non ancora dichiarato alla famiglia (lo farà in un momento molto delicato del romanzo) dall’animo gentile.
Matilde, la first lady, moglie “non scelta” di don Mimì. Sà di essere il ripiego ad un matrimonio programmato. E’ consapevole di chi sia il vero amore di suo marito, Ninella, che odia con tutta se stessa, ma sempre con garbo.
Intorno a queste figure principali tanti altri personaggi: zia Dora e zio Modesto, polignanesi ma residenti a Castelfranco. Ostentano loro essere del nord pur amando segretamente il loro sud. Vito il fotografo, che travolge Chiara in un breve ma intenso momento di passione…che lascia il segno… Pascal, il mio preferito, il truccatore, gay per lavoro ma etero per Mariangela, testimone e amica di Chiara.
Il tutto nella splendida cornice di Polignano, in Puglia, con i suoi colori, i suoi odori, la sua eterna bellezza.
TRAMA
Ninella ha cinquant’anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell’uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia. Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l’inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c’è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la “First Lady”. È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet “semicascante” della sposa al gran buffet di antipasti, dall’assegnazione dei posti alle bomboniere – passando per l’Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti.