“Cade la terra” è un romanzo mirabilmente scritto da Carmen Pellegrino, edito da Giunti editore, in cui due sono i protagonisti che si susseguono. Uno è Alento, un borgo abbandonato del sud Italia condannato all’oblio assoluto, l’altra è Estella, una donna, che tenta, con tutte le sue forze, di tenere in vita il suo amato borgo.
Non è solo Alento che scompare ma anche il suo paesaggio con i suoi abitanti, ormai fantasmi che si aggirano tra le sue viuzze. “Cade la Terra” diviene così un romanzo struggente che tenta di dar voce ad un popolo addormentato, assonnato, ormai morto. Un abitato bizzarro, con tante vite che si intrecciano, quelle di Lucia Parisi, del padre Consiglio Parisi, la piccola Mariuccia che muore tra il degrado etico del tempo, Estella e Marcello del quale lei è educatrice. E’ la stessa protagonista che assiste all’abbandono graduale del borgo, ma ogni anno, quale quasi unica superstite di Alento, organizza una cena per tutti gli ex compaesani … “Ci sarà tepore nella stanza e odore di cibi fritti. Verranno tutti, con i vestiti della festa, le scarpe rinfrescate da una spazzolata. Arriveranno alle nove e, l’uno dopo l’altro, prenderanno posto intorno alla tavola. Non porteranno regali, non lo fanno mai, ma non importa: ne ho preparati io per loro, davanti ai quali spalancheranno gli occhi, ma io guarderò altrove.”
Carmen Pellegrino è interprete della vera letteratura meridionale che fa tornare alla mente le prose appenniniche di autori quali Mario La Cava o Corrado Alvaro. E’ interprete inoltre di un fenomeno nuovo, quello della “abbandonologia“, un nuovo modo di interpretare le rovine e l’abbandono stesso. Non a caso l’autrice, qui al suo romando d’esordio, da anni si occupa non solo di borghi abbandonati, ma anche di stazioni in disuso, chiese sconsacrate e lasciate ai rovi, alberghi che cadono a pezzi. Ma a tutti questi luoghi la Pellegrino ridona una nuova vita attraverso il ricordo.
SINOSSI
Finalista Premio Campiello 2015
Finalista Premio Corrado Alvaro-Libero Bigiaretti 2016.
Alento è un borgo abbandonato che sembra rincorrere l’oblio, e che non vede l’ora di scomparire. Il paesaggio d’intorno frana ma, soprattutto, franano le anime dei fantasmi che Estella, la protagonista di questo intenso e struggente romanzo, cerca di tenere in vita con disperato accudimento. Voci, dialoghi, storie di un mondo chiuso dove la ricchezza e la miseria sono impastate con la stessa terra nera. Capricci, ferocie, crudeltà, memorie e colpe di un paese condannato a ritornare alla terra. Come tra le quinte di un teatro ecco aggirarsi un anarchico, un venditore di vasi da notte, una donna che non vuole sposarsi, un banditore cieco, una figlia che immagina favole, un padre abile nel distruggerle. Con Carmen Pellegrino l’abbandonologia diviene scienza poetica. E questo modo particolare di guardare le rovine, di cui molto si è parlato sui giornali e su internet, ha finalmente il suo romanzo.
BIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Carmen Pellegrino ha scritto saggi di storia e racconti. Da anni raccoglie suggestioni sui luoghi abbandonati. Il suo romanzo d’esordio, Cade la terra, ha vinto il Premio Rapallo Carige opera prima e il Premio Selezione Campiello.
DATI SUL LIBRO