Buonasera lettori!
Stasera, nell’ambito del Review Tour propostomi dalla Darcy Edizioni con cui ho il piacere di collaborare, vi presento la mia recensione di MISS MILES, scritto da Mary Taylor, intima amica di Charlotte Brontë, la quale ci ha lasciato questo suo unico romanzo, un manifesto al Girl Power diremo oggi, alla quella forza della donna capace di sovrastare il dominante maschilismo diffusissimo all’epoca dell’opera e della vita dell’autrice.
Premetto che i classici sono uno dei miei generi preferiti (e ringrazio la Darcy Edizioni che ha deciso di inserire nella propria casa editrice una collana dedicata proprio ai classici). Basti pensare che uno dei miei libri preferiti è Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, anche lei profonda paladina della forza delle donne, posso fare un unico nome per capire cosa l’autrice intende, Elisabeth Benneth… Ma andiamo alla recensione.
RECENSIONE
L’intera storia è ambientata nello Yorkshire, nell’800. La lettura di questa opera immensa, circa 800 pagine, scritta in circa quaranta anni, percorre l’idea del manifesto del femminismo che la stessa autrice, come è ben percepibile dalla propria biografia, osteggia con orgoglio.
La sua lettura non risulta semplice a primo acchitto. Il linguaggio è arcaico, a volte crudo, forestiero da qualsiasi sentimentalismo, ma il concetto è ben chiaro è ben espletato.
Protagoniste della storia sono quattro ragazze, Maria, Dora, Sarah e Amelia. Quattro amiche molto diverse tra di loro ma fortemente indofferenti dal costume della loro epoca. Il loro destino è già segnato. Saranno mogli, madri, dedite alla casa, niente di più. tale situazione potrebbe essere ben accetta da una ragazza senza ambizioni ma per le nostre quattro ragazze non è proprio così. Ognuna di loro ha un sogno, ognuna di loro vuole fuggire dal proprio destino.
Sarah Miles è la protagonista, colei che incontriamo per prima e figlia del droghiere del paese. Probabilmente proprio grazie all’attività di famiglia Sarah è la più intraprendente tra le amiche. Ama lo studio, vuole imparare, guardare il mondo con i propri occhi, senza essere influenzata da chicchessia e soprattutto vuole lavorare.
Subito dopo, nel corso della lettura del romanzo, conosciamo le due migliori amiche di Sarah, Maria e Dora. Maria, grazie ad una cospicua eredità lasciatale dai suoi genitori in seguito alla loro morte, riesce ad affittare una casa in un cittadina vicina alla sua di origine e ad avviare una scuola, soddisfacendo così il suo desiderio di insegnare e quindi di essere economicamente indipiendente. Per Dora le cose risulta en più complicate, difatti, dopo la morte del padre, la madre si risposa che un uomo brutale, rozzo e ignorante (credo il personaggio più odioso di tutto il romanzo). Alla morte di entrambi a Dora resta il compito di accudire alla casa e ai suoi fratellastri che la odiano e la trattano come una serva. Unico suo sfogo a tanto dolore è la corrispondenza con l’amica Maria. Tutta questa insopportabile situazione la porta a scappare di casa, trovando lavoro e sostenendosi economicamente da sola. Amelia, l’ultima delle protagoniste incontrate durante il racconto e quella “più fortunata” del gruppo, viene da una famiglia benestante che, purtroppo, cade in rovina. Da qui, presa da un moto di responsabilità desidera lavorare ed aiutare la famiglia in difficoltà. Incontra, però, l’ostilità dei suoi genitori che preferirebbero morire di fame anzichè vedere la figlia lavorare.
L’intero romanzo percorre l’intreccio tra queste storie tra sacrificio e amicizia sincera.
Intorno alle protagoniste troviamo uno stuolo di personaggi secondari che fanno da corollario alla storia. Troviamo la famiglia di Amelia che osteggia l’intraprendenza della ragazza con molga foga, l’odiato patrigno di Dora, rozzo e ignorante, uno dei personaggi più disgustosi del racconto, il padre di Maria, che invece la guida e la sorregge, credendo strenuamente in lei, e la famiglia di Sarah che la spalleggia, comprendendo il tormento della regazza, consigliandola e sostenendola. Tutti questi insieme ad altri personaggi che meglio fanno comprendere al lettore la situazione sociale dell’epoca e le convinzioni sul ruolo della donna.
Anche se poco propensa ai sentimentalismi, Mary Taylor in Miss Miles introduce due storie d’amore per Sarah e Maria che daranno un pò di emozioni ad un romanzo che in generale risulta un pò duro, soprattutto nella prima parte, probabilmente quella scritta in giovinezza, mentra la seconda parte risluta più addolcita e meno arcaica.
In generale sento di affermare che per molti aspetti è questo un romanzo dagli apsetti molto attuali, quasi contemporaneo. L’autrice, grazie alla sua intraprendenza, davvero esclusiva per l’epoca, riesce a dare voce a quattro giovani che rifiutano le credenza in cui sono nate, sognando un futuro migliore.
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