Buongiorno Lettrici, buongiorno Lettori!
Stasera, approfittando della recente notizia dell’uscita al cinema il 28 febbraio del film “The Vanish – Il mistero del faro” con Gerard Butler, un guardiano di un faro in Scozia scomparso misteriosamente insieme a due suoi colleghi, vi presento la mia recensione de “Il canto degli abissi” di Valentina Piazza, edito dalla casa editrice Literary Romance, ed uscito a novembre, la prima a romanzare la storia realmente accaduta della sparizione del guardiano James Ducat e dei suoi due colleghi.
TRAMA
Dicembre, 1900. James Ducat è il sovrintendente al faro dell’isola di Eilean Mor; lo accompagnano due fidati marinai, il vecchio Thomas Marshal e il giovane Donald McArthur. Tutti loro sono a conoscenza dei misteri del luogo, ma non se ne lasciano sopraffare se non quando è proprio James a sentirne il richiamo. Il canto che lo ammalia ha la voce di donna, è soave, è potente. Sfidando i compagni e le leggi stesse della natura, James Ducat cede a quella voce, mettendo tutti in pericolo… Giorni nostri. Gli inspiegabili fatti accaduti al faro, non hanno trovato ancora risposta e la sede della Northern Lighthouse Board, ha insabbiato ogni cosa da decenni ormai. Quando, Morgan Ducat, decide di far chiarezza sulla misteriosa scomparsa del suo avo, si ritrova a combattere con la diffidenza della Società che gestisce la funzionalità dei fari. Soprattutto quello di Eilean Mor. Tuttavia, le carte di cui è in possesso, possono aiutarla a fare chiarezza sulle tante voci che si rincorrono riguardo alla misteriosa scomparsa dei guardiani del faro. Scortata sull’isola da Jacob Hollsen, il dirigente della Northern, inizia le proprie ricerche per scoprire la verità e, a mano a mano che esplora l’isola, la cappella diroccata e il faro stesso in cui risiede, riporta a galla suppellettili che il mare sembra volerle mostrare. Finché non sente anche lei il canto degli abissi…
RECENSIONE
Anticipando di molto l’uscita del film, Valentina Piazza ci ha portato a conoscenza di questa storia realmente accaduta.
Il libro risulta essere diviso in due parti, o meglio, in due piani temporali lontani tra loro: gli inizi del 900, ai tempi quindi dell’avvenimento misterioso e ai nostri giorni.
La prima parte quindi si concentra sulla tragica e misteriosa scomparsa dei tre guardiani del faro dell’isola Eilan Mor, posta di fronte la Scozia. I tre guardiani James Ducat, Thomas Marshal e il giovane Donald McArthur ci accompagnano in tutto il corso del romanzo, in un susseguirsi di eventi sempre più catastrofici.
La loro scomparsa è da catalogarsi a poco tempo dal loro arrivo sull’isola, da un giorno all’altro di loro non vi è più alcuna traccia. Cosa è successo ai tre uomini e, soprattutto, chi o cosa li ha portati via, quasi volatilizzati?
Ai nostri giorni incontriamo invece Morgan Ducat, nipote di James, conosciutissima psicologa e criminologa scozzese, che vuole a tutti i costi conoscere la verità sulla scomparsa del suo prozio.
Comincia così una ricerca nell’ignoto, tra testimonianze dell’epoca e qualche breve e scordinata annotazione sul diario di bordo. Insieme a Jacob Hollsen, esperto di sicurezza in mare, scandaglia tutto ciò che può essere utile alla scoperta della verità, ma la misteriosa Eilean Mor, con i suoi speroni di roccia, non intende rivelare i propri segreti, cosa che lascia noi lettori avvinghiati alle pagine.
Lo consiglio perchè? Perchè è un romanzo che mischia la storia al mistero, tra realtà e sovrannaturale. La prima parte l’ho trovata scritta in modo perfetto. Valentina Piazza ci accompagna alla storia della scomparsa dei tre uomini con garbo, ma ricca di particolari. Ho apprezzato il suo racconto sui pericoli del mare e sulla fatica di un guardiano del faro, una vita fatta di silenzi, solitudine e nostalgia, a scuotere tale monotia solo la furia del mare. Quello stesso mare, che come il canto delle sirene di Ulisse, richiama gli uomini a sè, un canto a cui l’uomo non può resistere. E’ questo richiamo che ha portato i tre uomini con sè? E’ stata la bramosia del mare ad inghiottire i tre guardiani senza lasciare alcuna traccia?
Ho adorato la figura di James, ed ora che ha il volto di Gerard Butler mi piace ancora di più! Ho adorato il suo ardore, il coraggio. L’ho adorato anche nei racconti di sua nipote Morgan, sempre con quello sguardo altero, rivolto verso il mare.
Infine ho amato la leggenda, una leggenda che si intreccia alla realtà, quel continuo rimando alla mitologia, al mito di Ulisse, alla forza del mare, alla sua bramosia di potere sugli uomini che osano sfidarlo. Infondo, come dice la stessa autrice
“L’infinito e l’incomprensibile esistono e, al pari del trascendentale, sono solo da accettare”.
BIOGRAFIA DELL’AUTRICE